Loading...

I luoghi del festival

Foto Chiostro di San Francesco

Chiostro di San Francesco

Il Chiostro di San Francesco è noto in città come Piazza della verdura o Piazza delle erbe, perché lì ogni mattina giungono dalle campagne circostanti i contadini con le loro ceste per vendere i prodotti della terra. Questo arioso spazio quadrangolare, sobrio ed elegante, fu costruito nel 1565 e si apre dinanzi al teatro Ventidio Basso. È delimitato da un portico formato da 20 archi gotici a tutto sesto, cinque per ogni lato, sorretti da colonne corinzie. Al centro di questo piccolo gioiello sorge il pozzo trecentesco decorato da colonnine tortili di gusto gotico. Sotto il porticato si trova una lapide che ricorda come Niccolò IV primo Papa  ascolano e francescano, e Sisto V sempre proveniente dal Piceno, abbiano entrambi compiuto i loro studi nello Studium del convento.

Foto interni Teatro Ventidio Basso

Teatro Ventidio Basso

Il teatro Ventidio Basso è collocato di fronte al chiostro di San Francesco e, dei due teatri storici cittadini (l’altro è Il Filarmonici) è quello di maggiori dimensioni e importanza. Inaugurato nel novembre 1846 fu intitolato al generale Publio Ventidio Basso, ascolano, vissuto nel I secolo a.C. che riuscì a salire i gradi della gerarchia militare romana, diventando uno dei principali luogotenenti di Marco Antonio. La facciata neoclassica realizzata da Gabriele Gabrielli nel 1851 in travertino immette nel foyer con le statue di Giorgio Paci raffiguranti le Muse, chiuso dal soffitto a cassettoni in stucco decorato a rosoncini. La sala ampia del caratteristico teatro all’italiana, ha quattro ordini di palchi ed il loggione a galleria, per una capienza complessiva di 842 spettatori. Le superfici esterne dei palchetti sono impreziosite dalla decorazione in stucco dorato, realizzate da Giorgio ed Emidio Paci.

Facciata Libreria Rinascita

Libreria Rinascita

L’edificio che ospita dal 2001 la storica Libreria Rinascita è il palazzetto della Comunicazione, già sede dello stabilimento bacologico Silvestri.
L’edificio, dal concept arioso e accogliente, unisce la memoria storica della città e il suo passato imprenditoriale legato al seme dei bachi da seta alla vocazione contemporanea della Rinascita, comunità leggente, centro culturale e vivacissima fucina di progetti, incontri, mostre, reading e attività sempre rivolte alla valorizzazione della lettura come fondamento non solo culturale ma, sopratutto, civile.