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I nostri ospiti

Massimo Arcangeli

Linguista, critico letterario, docente universitario. È stato il responsabile scientifico mondiale del Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri (PLIDA), è Garante per l’italianistica presso la Repubblica Slovacca, collabora con diverse radio e tv, e con quasi tutte le principali testate giornalistiche italiane, è blogger per “Il Post” e “Il Fatto Quotidiano” e direttore artistico o referente scientifico di numerosi festival culturali, fra i quali il Festival della Lingua Italiana di Siena.
È fondatore dell’associazione “La parola che non muore”.
Autore prolifico ha accompagnato con libri di grande rilievo alcuni avvenimenti e discussioni della attualità culturale.Tra gli altri: Le magnifiche 100. Dizionario delle parole immateriali, Torino, Bollati Boringhieri, 2017 con Edoardo Boncinelli; Fronte del porno. Il sesso occidentale. Cultura, lingua, rappresentazione dell’eros dagli albori a internet, Milano, FrancoAngeli, 2017, con Osvaldo Duilio Rossi; La solitudine del punto esclamativo, Milano, il Saggiatore, 2017.
Il suo ultimo libro è “Senza parole. Piccolo dizionario per salvare la nostra lingua”, il Saggiatore, 2020.

Franco Arminio

È nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente. Ha pubblicato molti libri, che hanno raggiunto decine di migliaia di lettori. Da anni viaggia e scrive, in cerca di meraviglia e in difesa dei piccoli paesi: è ispiratore e punto di riferimento di molte azioni contro lo spopolamento dell’Italia interna. Ha ideato e porta avanti la Casa della paesologia a Bisaccia e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano.

Filippo Bonaventura

si è laureato in Astrofisica all’Università di Trieste e ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste. È stato coordinatore della rivista di astronomia «Le Stelle», fondata da Margherita Hack, e contributor per diverse testate cartacee e online. Con Lorenzo Colombo e Matteo Miluzio gestisce il progetto di divulgazione scientifica “Chi ha paura del buio?”. È co-autore di tre libri divulgativi: Il Cosmo (Hoepli, 2020), Se tutte le stelle venissero giù (Rizzoli, 2020) e L’universo su misura (Rizzoli, 2021).

Alberto Casadei

Insegna Letteratura italiana all’Università di Pisa. Si è occupato di testi dal Tre al Cinquecento (in particolare di Ariosto), nonché di poesia e narrativa contemporanee, anche in una prospettiva comparatistica e teorica. Su Dante ha pubblicato numerosi articoli e i volumi Dante oltre la “Commedia” (il Mulino, 2013), Dante. Nuovi accertamenti e punti critici (FrancoAngeli, 2019). È uscito nel 2020, per il Saggiatore, Dante. Storia avventurosa della “Divina Commedia”. Dalla selva oscura alla realtà aumentata.

Daniela Cavini

è una giornalista fiorentina. Dopo aver vissuto nei Balcani, in Nord Africa e Medio Oriente, oggi scrive storie di patrimonio culturale sul Corriere della Sera. Cresce a Firenze insieme a tre figli e nel 2018 è uscito il suo primo libro, Le Magnifiche dei Medici. È diventata cittadina per cultura, visto che non era riuscita ad esserlo per nascita.

Aldo Cazzullo

È inviato e editorialista del Corriere della Sera.
Nello spettacolo A riveder le stelle conduce il pubblico alla scoperta di Dante, il poeta che inventò l’Italia. Un percorso attraverso la ricostruzione dell’esperienza del poeta nell’Inferno descritto nella Divina commedia. Gli incontri più noti, i
personaggi grandiosi e maledetti, le incursioni nella storia e nell’attualità e un incredibile viaggio in Italia da nord a sud. Il fondamento della nostra identità nazionale. In scena ad accompagnarlo un ospite d’eccezione, il
fiorentino DOC Piero Pelù.

Sara Chiappori

Giornalista professionista, critica teatrale, vive e lavora a Milano. Scrive e ha scritto di spettacoli e cultura per il quotidiano la Repubblica, Il Venerdì, D la Repubblica delle Donne, Amica, GQ, per il trimestrale di teatro Hystrio e per Diario della settimana (quando ancora esisteva). Ha curato la direzione artistica del progetto “Tfaddal. Variazioni su Amleto dalla nuova scena” (Teatro Franco Parenti, Milano, maggio 2013). È consulente del festival “Il senso del ridicolo” diretto da Stefano Bartezzaghi a Livorno.

Francesca Chiusaroli

Nata a Recanati, dove vive, è laureata in Lingue e Letterature straniere all’Università di Macerata. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Linguistica all’Università di Pisa e in seguito il post-dottorato all’Università di Napoli “L’Orientale”. È stata ricercatrice presso l’Università di Udine e professoressa associata all’Università di Roma “Tor Vergata”, attualmente insegna all’Università di Macerata, settore Glottologia e Linguistica. Da gennaio 2014, è componente del consiglio direttivo della Società Italiana di Glottologia. Da maggio 2014 è coordinatrice del Dipartimento di studi umanistici, Università di Macerata. LaFoS – Laboratorio di Fonetica e Scrittura. Dal 2010 conduce il progetto di ricerca interdisciplinare sull’argomento “Scritture brevi” con Fabio Massimo Zanzotto.  Il progetto si è concretizzato nella realizzazione, nel 2011, di una serie di workshop sull’argomento in chiave teorica e applicata, nella sincronia e nella diacronia linguistica, e prosegue con interventi a convegni, pubblicazioni, progetti con le scuole e altre attività formative e culturali dedicate. Tutte le iniziative sono ora legate al blog Scritture Brevi. Del 2016 è il progetto di traduzione in emoji dell’opera Pinocchio (Pinocchio in emojitaliano, da febbraio) e del dizionario digitale @Emojitalianobot (release marzo 2016).

Francesco Eleuteri

Diplomato presso la Scuola di Teatro Roma, alterna l’attività di attore alla partecipazione o all’ideazione di progetti e allestimenti artistici. Nel 2001 realizza la sua prima regia teatrale, l’anno dopo viene messo in scena il suo primo lavoro come autore. Dal 2010 è il direttore artistico del Fluvione Film Festival, un concorso cinematografico, giunto alla sua decima edizione, dedicato ai cortometraggi (incentrati in particolare sulla narrazione documentaristica dei vari territori).

Paolo Fratoni

Ha iniziato l’attività teatrale amatoriale a poco meno di 17 anni, lavorando con la Compagnia del Tulipano bianco di Gianni Nardoni, con la Comunity play di Marco Di Stefano, con la Compagnia Del Capannone di Gianni Lattanzi, con la Compagnia Progetto Teatro di Tonino Simonetti, con la Compagnia Sipario Aperto di Luigina Allevi, con la Compagnia dei Donattori di Alessandra Lazzarini. Tra i lavori effettuati ha recitato testi di Brecht, Pirandello, Moliere. Nel 2001 con la moglie Maria Vincenza Naticchioni, insegnante di Musica, ha costituito l’associazione teatrale Castoretto Libero, con la quale ha allestito e portato in scena per oltre cento repliche diverse commedie in vernacolo ascolano. È stato Direttore Artistico della manifestazione “Discesa della Regina Giovanna”. Ha ideato, realizzato e messo in scena con Giampiero Lizzi la rappresentazione sacra “Passiò”, dai testi dei Vangeli della Quaresima in vernacolo ascolano di monsignor Agostino Antodicola. Ha effettuato in più occasioni la lettura comparata in italiano-vernacolo ascolano, con traduzione di Guido Mosca, dell’“Inferno” di Dante Alighieri. Attualmente recita con la Compagnia dei Donattori dell’Avis di Ascoli Piceno; collabora con Radio Ascoli; è uno degli organizzatori della Rassegna di commedie teatrali “Ascoli in Scena”.

Luigi Giuliani

Formatosi come ispanista, ha vissuto in Spagna per 25 anni insegnando Teoria della Letteratura e Letteratura Comparata presso le università Autónoma de Barcelona e dell’Extremadura. Dal 2014 è professore associato e titolare della cattedra di Letteratura Spagnola dell’Università di Perugia. Ha pubblicato, fra l’altro, edizioni critiche di liriche cancioneriles del Quattrocento, del teatro del Siglo de Oro e delle poesie dell’esilio romano di Rafael Alberti. Nel 2002 è stato insignito dalla Real Academia Española del Premio Rivadeneyra di Critica Testuale. Nell’ambito degli studi sul romanesco, ha lavorato sui contatti intertestuali fra
Shakespeare e Belli e sulla produzione dell’ultimo Trilussa. Ha pubblicato inoltre la traduzione in spagnolo di 99 sonetos romanescos di Belli (2013 Madrid, Hiperión) e Li sonetti de Shakespeare, traduzione integrale romanesca dei sonetti del Bardo (2020 Foligno, 101 Edizioni).

Marco Grimaldi

Laureato in Filologia dantesca all’Università Federico II, ha conseguito a Siena il titolo di dottore di ricerca in Filologia romanza. È attualmente ricercatore e professore aggregato di Filologia della letteratura italiana alla Sapienza – Università di Roma. Si occupa prevalentemente di poesia italiana e occitana medievale. Oltre a numerosi articoli, ha pubblicato un libro sui trovatori (Allegoria in versi. Un’idea della poesia dei trovatori, Bologna, il Mulino, 2012) e il primo volume di un commento alle Rime di Dante (Vita nuova, Rime, A cura di D. Pirovano e M. Grimaldi, Introduzione di E. Malato, to. i. Vita nuovaLe Rime della ‘Vita nuova’ e altre Rime del tempo della ‘Vita nuova’, Roma, Salerno, 2015). È membro del comitato scientifico della “Rivista di studi danteschi”.

Vito Mancuso

Teologo italiano. Ottenuto il Baccellierato in Teologia, a ventitré anni è stato ordinato sacerdote, ma dopo qualche mese ha chiesto e ottenuto la dispensa dai voti. Senza interrompere gli studi in Teologia, in seguito ha intrapreso una brillante carriera nell’editoria che lo ha portato a collaborare con Il FoglioAvvenirePanorama e il Corriere della Sera. È stato docente presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ed è editorialista de La Repubblica dal 2009. Tra le numerose pubblicazioni si ricordano: L’anima e il suo destino (2007); Obbedienza e libertà (2012); Conversazioni con Carlo Maria Martini (con E. Scalfari, 2012); nel 2013, Il caso o la speranza? Un dibattito senza diplomazia (con P. Flores D’Arcais) e Il principio passione. La forza che ci spinge ad amare; tutti nel 2014, Sinai (con N. Meroi)La vita segreta di Gesù e Io amo. Piccola filosofia dell’amore; nel 2015, Questa vita e Dio e il suo destinoIl coraggio di essere liberi (2016); Il bisogno di pensare (2017); La via della bellezza (2018); La forza di essere migliori (2019); nel 2020, Il coraggio e la paura e I quattro maestriA proposito del senso della vita (2021).

Alessandro Mongatti

Responsabile editoriale settore Università e Varia della casa editrice Mondadori Education. Ha studiato a Pisa presso l’Università degli Studi e la Scuola Normale Superiore. Si occupa prevalentemente di letteratura italiana del Cinquecento, e ha pubblicato saggi su Pietro Aretino, Machiavelli, Luigi Alamanni, Benedetto Varchi e Antonfrancesco Grazzini. Le ultime sue pubblicazioni, tutte 2017, sono: «La vaga et bella fiammeggiante Aurora». Un ciclo di poesie dell’Accademia degli Umidi per la nascita di Francesco I de’ Medici (1541) («Nuova Rivista di Letteratura Italiana»), La I ecloga di Calpurnio Siculo modello di Dimmi, Damon, perché sì dolcemente di Antonfrancesco Grazzini detto il Lasca («Studi Italiani di Filologia Classica) e Un possibile ricordo di Luigi Alamanni nel Passero solitario di Leopardi («L’Ellisse»). Sta preparando l’edizione critica commentata delle Opere pastorali di Antonfrancesco Grazzini detto il Lasca.

Guido Mosca

Nato a Catanzaro, vive ad Ascoli Piceno ed è da sempre cultore affettuoso e tenace della lingua ascolana, che egli considera sua «parlata» adottiva e alterna con assoluta padronanza, in famiglia,  al dialetto della sua terra natale. Medico di professione, ora a riposo, ha svolto la sua principale attività come pneumologo in ospedale, occupandosi  tuttavia – nell’arco di tutta la vita lavorativa – anche di settori non ospedalieri. Di  pari passo con l’attività professionale e attingendo alla propria familiarità con la lingua ascolana, segue con entusiasmo sin dai primi anni ‘80 un suo percorso amatoriale di scrittore e teatrante. Oltre a «Inferne», traduzione integrale dell’Inferno di Dante in lingua ascolana (prima edizione nel 1996), pubblica: «Sua Altezza… Totò», un saggio in lingua sul grande attore napoletano, del quale è appassionato cultore(prima edizione in Ascoli nel 1975, seconda edizione a Catanzaro nel 1985); «E quanne m’arepigghia, m’arepigghia…» (1993) e «Ascoli…punte e  vvasta!» (1999), due raccolte di versi amichevoli e ironici su personaggi ascolani viventi e non;  «Storia di Roma antica dalle origini a Costantino», trionfi e cadute dell’Urbe in rime ascolane (2004).

Murubutu

È uno degli esponenti più in vista dello storytelling rap in Italia.
Al secolo Alessio Mariani, si avvicina all’hip hop all’inizio degli anni ’90. Insegnante di filosofia e storia presso il liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia, dal 2000 comincia a riflettere sull’interazione fra contenuti scolastici e musica rap. L’intento è fare del rap un mezzo espressivo per trasmettere contenuti di ordine culturale senza perdere l’attenzione verso la cura stilistica. Il risultato è un nuovo sottogenere musicale: il rap didattico, concretizzato nel 2006 dall’uscita dell’album Dove vola l’avvoltoio con il collettivo La Kattiveria. Sulla scorta della contaminazione fra rap e narrativa Murubutu intraprende nel 2009 un progetto solista, interamente dedicato allo storytelling, in cui sonorità hip hop classiche fanno da tappeto a testi con una forte curvatura cantautorale e accenti poetici.

Piero Pelù

È un cantautore, cofondatore del gruppo rock Litfiba, che ha segnato il panorama italiano del genere. Oltre che per l’attività artistica è conosciuto per l’impegno politico profuso attraverso la musica, i testi delle sue canzoni, i concerti e gli atteggiamenti che mostra in pubblico.

Mario Perrotta

È attore e autore teatrale. Cofondatore della Compagnia Teatro dell’Argine di Bologna, ha portato in scena, tra gli altri, gli spettacoli Italiani cìncali e La turnàta (scritti con Nicola Bonazzi), dedicati all’emigrazione italiana, e Odissea, con il quale ha vinto il Premio Hystrio per la drammaturgia. Nel 2008 il suo programma Emigranti Esprèss, andato in onda su Radio Rai, è diventato un libro pubblicato da Fandango. La Fondazione Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano gli ha conferito il Premio Città del diario, assegnato anche a Marco Paolini, Ascanio Celestini, Rita Borsellino e Francesco De Gregori.

Galatea Ranzi

Oggi ritenuta una delle migliori attrici italiane. Il suo brillante percorso la vede collaborare con registi del calibro di Paolo Sorrentino, Paolo e Vittorio Taviani, Cristina Comencini, Michele Placido, Paolo Virzì e Giuseppe Piccioni. La sua carriera prende il volo appena diplomata all’Accademia di Arte Drammatica nel 1988 quando stringe un sodalizio con Luca Ronconi, unione durata più di vent’anni. Vince nel 1988 il premio UBU e nel 2012 il premio Eleonora Duse. Dai suoi inizi ad oggi si divide tra teatro, produzioni cinematografiche e televisive. Tra i ruoli di maggiore spessore, “Caterina va in città” di Paolo Virzì, “Il pranzo della Domenica” di Carlo Vanzina, “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, “La ragazza nella nebbia2 di Donato Carrisi, “Copperman” di Eros Puglielli, “Madame” diretto da Salvatore Sampieri e “La freccia nera”, con la regia di Fabrizio Costa. In ambito televisivo, è attualmente impegnata sul set di “Baby 2” di Andrea De Sica prodotto dalla Fabula Pictures.

Federico Sanguineti

Filologo e accademico italiano. È figlio del poeta e critico letterario Edoardo Sanguineti. È ordinario di Filologia italiana all’Università di Salerno.

Marco Sbrozi

Nato a Milano, si è laureato in storia della filosofia medievale all’Università di Pavia nel 1986 con una tesi sul  De causa Dei di Thomas Bradwardine. Dopo aver insegnato storia e filosofia nei licei ha iniziato a lavorare per Hoepli a partire dal 1988, occupandosi dapprima dei testi scolastici, quindi di quelli scolastici e infine delle pubblicazioni di varia. È attualmente direttore editoriale della casa editrice milanese. Tra le sue pubblicazioni diversi saggi dedicati al tema del rapporto tra teologia e matematica nella filosofia medievale del Trecento e la traduzione italiana e annotazione del  De servo arbitrio di Martin Lutero per i tipi di Claudiana (Torino 1993, 2017).

Piero Trellini

Scrive per la Repubblica, La Stampa, Il Sole24ore, ll Messaggero, il Manifesto, il Post e altri. Ha pubblicato nel 2019 “La partita. Il romanzo di Italia-Brasile” (Mondadori; Libro dell’anno per Tuttosport; Premio Bancarella Sport, Premio Mastercard Letteratura, Premio Ape, Premio della Giuria Massarosa) e nel 2021 Danteide (Bompiani, selezionato al Premio Campiello). Ha anche lavorato per Sky, Poste Italiane, Engineering, Sogei, Ministero delle Finanze, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Digitalia, Figc, Edindustria e altri. Ha visto da vicino Dino Zoff, l’Everest e i tori di Pamplona. Ma si è imbattuto anche negli orsi polari, in Muhammad Ali e in un paio di attentati. Da giovane ha inventato il nome “Unico” (per svecchiare il modello 740), cercato l’oro in Lapponia (perché il Klondike era troppo lontano) e fatto l’investigatore privato per Tom Ponzi (perché leggeva Raymond Chandler). Da grande ha attraversato la Groenlandia in kayak.

Pier Luigi Vercesi

È inviato speciale del Corriere della Sera. Laureato in Economia e Commercio all’Università di Pavia, nell’86 è tra fondatori di ItaliaOggi. Dal 1989 al 2000 è a La Stampa, dove è stato condirettore de settimanale Specchio. Nel 2000 è tra i fondatori del primo giornale nato su Internet, Il Nuovo, di cui assumerà la direzione. Nel 2003 è vicedirettore vicario del quotidiano romano Il Tempo e, nel 2005, direttore del mensile Capital. Nel 2007 entra in Rcs dove, dopo aver ricoperto vari incarichi, dal marzo 2012 all’aprile 2017 assume la direzione di Sette, settimanale del Corriere della Sera. Ha insegnato Teoria e Tecniche dei Nuovi Media all’Università di Parma ed è autore di saggi storici. Tra i più recenti: “Fiume, l’avventura che cambiò l’Italia” (Neri Pozza); “Ne ammazza più la penna” (Sellerio) e “Storia del giornalismo americano” (Mondadori). È anche autore di documentari televisivi sulla storia della Germania nel Novecento e sulla Prima guerra mondiale.